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Market Insight 21.11.2022

MONTHLY INVESTMENT BRIEF

08.11.2022

Laurent Denize
Laurent Denize,
Co direttore degli investimenti,
ODDO BHF
Brice Prunas
Brice Prunas,
Gestore di portafoglio, Intelligenza artificiale
ODDO BHF AM
“ Occorre capire se ci troviamo di fronte a un lungo ciclo di sottoperformance o se i titoli tecnologici potranno tornare ad essere allettanti.

2022 : ANNUS HORRIBILIS PER I TECNOLOGICI

-39,8% per l’IGV (ETF del settore Software US), -39,2% per il SOX (l’Indice di Philadelphia sui semiconduttori americani), -42,4% per l’indice tecnologico di Hong Kong.
Il 2022 può già essere ribattezzato annus horribilis per il settore Tecnologico nel mondo, dopo, va detto, diversi anni di performance alquanto inarrestabili.
Nel 2022 ogni segmento del settore ha attraversato una lunga e lancinante fase di calo, conclusasi con una violenta capitolazione. Le prime a cadere sono state le azioni tecnologiche cinesi, seguite dai Semiconduttori, poi i GAFAMe infine i Software, il 4 novembre 2022.
Questo storico calo del settore tecnologico s’inserisce in un movimento più ampio di rotazione settoriale. I flussi si stanno spostando dal settore Tecnologico (e in particolari dai GAFAM) per andare verso due tipi di settori:

  • i ciclici (Energia, Finanziari e Industriali)
  • i difensivi: settori con aspettative di utili relativamente stabili in periodi di recessione (Farmaceutico e Alimentare)

Dopo questa prima constatazione, occorre capire se ci troviamo di fronte a un lungo ciclo di sottoperformance o se i titoli tecnologici potranno tornare ad essere allettanti.
Riscontriamo motivi per essere più positivi, a partire da ora:
  1. I segmenti che hanno ceduto per primi (Tecnologia cinese e Semiconduttori) si riprendono
  2. Alcune società di semiconduttori hanno già rivisto le loro previsioni tre volte e presentano al momento un livello di aspettative con ancora meno rischio
  3. La valorizzazioni sono tornate a livelli attrattivi per un investitore con un lungo orizzonte d’investimento. Ad esempio, non è raro analizzare società che presentano livelli di crescita a due cifre, ma con valorizzazioni simili a quelle del settore delle Telecomunicazioni.
  4. I fondamentali del settore restano eccellenti e non ci sono indicatori che facciano presagire che il superciclo dei semiconduttori stia per invertire la rotta.
Nel lungo termine, i titoli tecnologici mantengono quindi lo stesso fascino. Il principale interrogativo sta nelle tempistiche del riposizionamento.

Per rispondere è necessario affrontare prima diverse domande
Quanto si alzeranno i tassi di interesse americani?
La Fed sta adattando la sua strategia riducendo l'entità dei futuri rialzi dei tassi senza però modificare la propria volontà di portare sempre più in alto il tasso finale ed è quindi sempre più dipendente dai dati futuri e, in particolare, dall’evoluzione del mercato del lavoro, parametro chiave per non dare il via a una spirale prezzi-stipendi. Ci sembra però d’intravedere l'inizio di una svolta e pensiamo che il peggio dell’inasprimento monetario sia passato. La Fed vorrà misurare gli impatti della sua politica monetaria sull’economia e si preoccupa, giustamente, di un possibile calo del mercato immobiliare. L’aumento dei tassi a breve termine non si è ancora concluso, ma forse, quello dei tassi a lungo termine...
Il nostro scenario: stabilizzazione dei tassi lunghi a lungo termine
Ci dobbiamo aspettare nuove revisioni al ribasso per gli utili del 2023?
Lo pensiamo perché le previsioni degli analisti sono in ritardo in periodi di recessione ed alcune società tendono a inserire nei propri modelli di indicazione solo il livello di deterioramento già registrato (e non quello futuro).
Il nostro : un calo futuro degli utili per azione in questo momento del ciclo
Dobbiamo prevedere una continua compressione dei multipli?
Pensiamo di no. Al contrario, le delusioni future saranno compensate da un’espansione dei multipli di valorizzazione; è ciò che hanno dimostrato le precedenti crisi, soprattutto se i tassi si stabilizzano e ancora di più se calano.
Il nostro scenario: Assenza di compressione dei multipli con la stabilizzazione dei tassi e la normalizzazione della catena di approvvigionamento
Abbiamo forse assistito all'inizio della fine dei GAFAM (Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft)?
Il peso della capitalizzazione di queste 5 società negli indici è oggi talmente importante (circa il 25 dell’S&P) che occorre fare un’analisi “idiosincratica" di questi valori. La storia del settore tecnologico è costellata di rise and fall delle grandi società che finiscono per essere “sconvolte" e sostituite da attori di nuova generazione più innovativi. La considerevole perdita di valore di borsa osservata nel mese di ottobre e novembre su questi cinque titoli ci potrebbe portare su questa strada Eppure, ci guardiamo bene da una simile conclusione.
Restiamo molto costruttivi su Microsoft, per la sua capacità di crescere in modo sostenibile in segmenti chiave come Teams, sicurezza informatica o Power Platform. Allo stesso modo, restiamo positivi su Google per la resilienza della sua attività core, ma anche per come investe nell’intelligenza artificiale (Waymo, Calico, Verily). Non è esattamente così per le altre società, le cui prospettive di utile per azione sono state recentemente divise per 4 con prospettive, in particolare sui redditi pubblicitari, nettamente riviste al ribasso. Il segmento Smartphone di Apple passa in negativo e, stando alla nostra analisi, avrà un impatto sulla valorizzazione del titolo.
Il nostro scenario: avverrà una selezione naturale che spezzerà la tematica “GAFAM"
Ci possiamo aspettare un rilassamento del conflitto tecnologico tra Cina e America?
Pensiamo di no. Gli interessi nell’intelligenza artificiale, l’interconnessione delle catene logistiche dei semiconduttori e nell’hardware e, quindi in Taiwan, creano un conflitto troppo ampio per sperare in una fine o un rallentamento del ritmo delle restrizioni.
Il nostro scenario: uno status quo sarebbe secondo noi lo scenario più ottimista
Ci dobbiamo aspettare un crollo di altri settori tecnologici?
I software d’infrastruttura di tipo ERP (SAP, Oracle, Workday) sono chiaramente a rischio, così come una fetta più grande dei semiconduttori per l’industria, se la recessione si dovesse intensificare.
Il nostro scenario: in questo contesto consigliamo di preferire i settori che sono già caduti
In conclusione, quali sono i catalizzatori che consentiranno di alimentare una ripresa del settore?

  1. Una pausa nel rialzo dei tassi
  2. La fine delle revisioni al ribasso delle stime degli utili (alcuni segmenti addirittura stanno recuperando da sei a nove mesi prima del punto basso dei risultati)
  3. La ripresa del ciclo di fusioni-acquisizioni
  4. L’arrivo di investitori opportunistici e attivisti su titoli sottovalutati.

Se tutti questi criteri dovessero coincidere (ci siamo quasi) preferiremmo il settore Tecnologico sui mercati emergenti, poi i Semiconduttori e infine i Software. Basti dire che la fine della politica zero Covid in Cina potrebbe essere il catalizzatore di una ripresa dei rischi nei portafogli, e il settore tecnologico ne approfitterebbe senza alcun dubbio. Ai vostri posti...


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